FAQ

Le domande più frequenti sulla donazione e sul trapianto degli organi
  1. Che cos'è un trapianto? Il trapianto è la sostituzione di un organo malato e non più funzionante con un organo sano prelevato da un donatore. Il trapianto restituendo le funzioni perdute è in grado di dare al paziente una soluzione definitiva alle sue aspettative permettendo al tempo stesso una sua totale integrazione sociale.
  2. Quali organi e tessuti possono essere donati e trapiantati? Organi: rene, cuore, fegato, polmone, intestino, pancreas. Tessuti: cornea, valvole cardiache, segmenti vascolari, cute, midollo osseo, cellule, staminali da cordone ombelicale.
  3. Chi è il donatore di organi? È un soggetto cha ha subito una lesione cerebrale primitiva irreversibile, cioè una completa distruzione delle cellule cerebrali per una delle seguenti cause: trauma cranico, accidente vascolare (emorragia), anossia/ischemia cerebrale, tumore cerebrale primitivo e per questo motivo si dice che il soggetto è in 'morte cerebrale'.
  4. Che cos'è la morte cerebrale? Quando un individuo viene colpito da una grave e irreversibile lesione cerebrale, si verifica una condizione clinica definita morte cerebrale che è caratterizzata dalla totale perdita di tutte le funzioni cerebrali e viene documentata inequivocabilmente sia con accertamenti clinici che strumentali.
  5. Come viene accertata la morte cerebrale? Vengono utilizzati dei criteri clinici e strumentali per verificare che la situazione clinica della persona che si trova in morte cerebrale presenti le seguenti condizioni:
    - la causa del danno cerebrale deve essere dovuta ad una malattia organica nota ed irreversibile 
    - assenza di qualunque attività elettrica cerebrale rilevata dall'elettroencefalogramma (EEG piatto) 
    - assenza di tutti i riflessi che partono direttamente dal cervello, di respiro spontaneo e di reazione agli stimoli dolorifici 
    - assenza del flusso cerebrale ematico in tutti i casi previsti dalla legge
    Lo stato di morte cerebrale viene identificato da un medico rianimatore ed accertato da un collegio di tre medici: un anestesista-rianimatore, un neurologo, un medico legale. Il collegio medico verifica e certifica il perdurare delle condizioni che hanno determinato la morte per un periodo a 6 ore. 
  6. Il coma è sinonimo di morte cerebrale? Un danno di una certa entità di parte o di tutto il cervello comporta che le cellule nervose smettono momentaneamente di funzionare e si ha il quadro clinico definito coma. Il coma è la perdita più o meno prolungata dello stato di coscienza, cioè assenza della consapevolezza di sè e dell'ambiente anche dopo la stimolazione esterna, mentre permangono quelle funzioni cerebrali deputate al mantenimento della vita. Una persona resta nello stato di coma sino a che il danno non è riparato. La morte cerebrale, al contrario del coma, si identifica con la perdita totale ed irreversibile di tutte le funzioni cerebrali e non è possibile rilevare alcuna attività vitale. Non è quindi possibile confondere il coma con la morte cerebrale.
  7. Come vengono assegnati gli organi? L'assegnazione degli organi viene effettuata presso il Centro Regionale di Riferimento per i Trapianti da un programma che individua nelle liste di attesa dei diversi centri di trapianto i soggetti che risultano più compatibili sulla base delle caratteristiche cliniche ed immunologiche del donatore. 
  8. Si paga per ricevere un trapianto? No, è illegale comprare o vendere organi umani. La donazione degli organi è sempre gratuita e anonima. I costi del trasporto sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale
  9. Ma quanto può vivere un paziente trapiantato? Grazie ai nuovi farmaci immunosoppressivi che hanno ridotto il rischio del rigetto acuto, la durata di un trapianto è ormai molto lunga. Sono infatti ormai numerosi i pazienti che hanno superato i 20 anni di trapianto e che conducono una vita normale. Le giovani donne trapiantate possono avere figli e portare a termine una gravidanza senza problemi.
  10. Esiste un limite di età per donare gli organi e i tessuti? Non ci sono limiti di età: si possono prelevare e trapiantare organi con successo, cornee, reni e fegato da donatori di età superiore a 80 anni. 
  11. Le principali religioni come affrontano il problema della donazione degli organi? Tutte le grandi religioni sono favorevoli al prelievo degli organi in quanto lo considerano un grande atto di solidarietà umana.
    - CRISTIANESIMO: in diverse occasioni i Pontefici si sono pronunciati in modo favorevole nei confronti della donazione degli organi in quanto essa offre 'una possibilità di salute e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza'. Nel Nuovo Catechismo Cattolico si può leggere 'il dono gratuito di organi dopo la morte è legittimo e può essere meritorio' (sett. 1997, 2301).
    - Papa Giovanni Paolo II in occasione del XVIII Congresso Internazionale della Transplantation Society ha affermato che il trapianto degli organi è una grande conquista per la scienza ed è uno strumento prezioso per salvare vite umane.
    - EBRAISMO: ritiene che se è possibile donare un organo per salvare la vita di una persona è obbligatorio farlo in quanto la vita è un dono di Dio ed il prelievo degli organi ha, pertanto, priorità sul mantenimento della santità del corpo del donatore.
    - ISLAMISMO: ammette la donazione degli organi da parte dei donatori che abbiano dato in anticipo il proprio consenso.
  12. Che cosa stabilisce la nuova legge sui trapianti? La Legge n° 91, 'Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e tessuti', prevede che ad ogni cittadino sia notificata la richiesta di manifestare la propria volontà sulla donazione degli organi e tessuti dopo la morte in base al principio del SILENZIO-ASSENSO INFORMATO. Secondo questo principio sono considerati DONATORI coloro i quali esprimono la loro Volontà Positiva in merito alla donazione e NON DONATORI colori che invece manifestano la loro Volontà Negativa. I cittadini che, sebbene informati, non esprimono alcuna scelta, sono considerati DONATORI in quanto il loro silenzio viene interpretato come tacito assenso alla donazione. Infine coloro i quali non avranno ricevuto alcuna notifica sono considerati dei NON DONATORI. Le Aziende Sanitarie notificheranno ad ogni loro assistito la richiesta di manifestare la propria volontà in merito alla donazione degli organi e tessuti dopo la morte quando sarà stata realizzata l'anagrafe informatizzata. Le dichiarazioni di volontà consegnate al medico di famiglia o presso le Aziende Sanitarie locali verranno registrate nell'archivio nazionale del Centro Nazionale per i Trapianti. In questa prima fase transitoria, tuttavia viene adottato il principio del CONSENSO o DISSENSO ESPLICITO in base al quale nei casi in cui il potenziale donatore non abbia espresso in vita una scelta (Positiva o Negativa) i familiari (coniuge, convivente moreuxorio, figli, genitori) hanno la possibilità di opporsi al prelievo degli organi.
  13. Come deve essere espressa la dichiarazione di volontà? La dichiarazione di volontà è valida se contiene i dati anagrafici (cognome, nome, luogo e data di nascita), n° del documento, data e firma. Qualunque nota scritta che riporti quanto indicato è da considerarsi valida. Ogni cittadino, in attesa di ricevere dalla propria Azienda Sanitaria la notifica, potrà utilizzare come dichiarazione di volontà, qualsiasi tessera o altra nota scritta contenente i dati sopra elencati e potrà portarla con sè assieme ai propri documenti oppure consegnarla agli sportelli della propria Azienda Sanitaria. Questa tessera NON deve essere considerata come una notifica e la sua compilazione NON è un obbligo. Essa rappresenta un modo semplice per invitare tutti noi ad una scelta consapevole, a parlare di donazione in famiglia in un clima di serena discussione.
  14. Quando può essere eseguito il prelievo degli organi? L'individuo di cui viene accertata la morte cerebrale può essere:
    - un soggetto che ha espresso in vita la Volontà Positiva alla donazione ed in questo caso i familiari NON possono opporsi al prelievo a meno che non presentino una dichiarazione successiva e contraria firmata dal potenziale donatore 
    - un soggetto che ha espresso in vita la Volontà Negativa alla donazione ed in questo caso il prelievo NON viene effettuato 
    - un soggetto che in vita NON ha espresso alcuna volontà ed in questo caso il prelievo è consentito se, come avviene oggi in base alla vecchia normativa, i familiari non si oppongono