ALESSANDRO LOGLIO

Attività lavorativa
Dalla fine del 2021 è Dirigente medico di I livello nell'Unità di Gastroenterologia 1 - epatologia e trapiantologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII, con incarico di responsabile dell'attività ambulatoriale da giugno 2022. In precedenza, dal 2017 aveva fatto parte dell’équipe della Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico di Milano, come referente dell’ambulatorio HBV/HD. 

Formazione e specializzazioni

Laureato cum laude in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 2011, dove ha conseguito la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 2017.
Nel 2017 ha conseguito il diploma di Ecografia Clinica della SIUMB (Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia).
Nel 2023 ha conseguito il Master Interuniversitario di II livello in Medicina dei Trapianti ed Epatologia avanzata.

Collaborazioni
Socio attivo dell’Associazione Italiana Studio Fegato (AISF), dell’European Association for the Study of the Liver (EASL) e dell’Hepatitis Delta International Network (HDIN), collabora a diversi studi nazionali ed internazionali nel campo HBV, HDV, HCC, OLT e AIH.

Attività didattica e di ricerca

È autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, 2 capitoli di libri, collaboratore in oltre 20 studi multicentrici di sperimentazione clinica su nuove terapie (principalmente per HBV e HDV) e ha partecipato in qualità di relatore a diversi congressi.
È tutor degli studenti e specializzandi che afferiscono alla Unità di Gastroenterologia 1 - epatologia e trapiantologia. 

Principale casistica trattata

Nel corso degli anni ha concentrato la sua attività nell’area epatologica, con particolare riferimento alla gestione ed alla terapia dei pazienti affetti da epatite virale B e Delta, alla cirrosi scompensata, al trapianto epatico ed al tumore primitivo del fegato, sia dal punto di visita clinico che di ricerca.
Ha introdotto in Italia il nuovo farmaco Bulevirtide per il trattamento dell’epatite Delta, trattando in prima persona oltre 60 pazienti.